“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Gabriele Albertini ad "Un giorno da pecora" (Rai Radio 2 – 26 maggio 2011)

In diretta da Radio Due, ospite della trasmissione “Un giorno da Pecora”, Gabriele Albertini partecipa ad un esilarante puntata dove, tra sagaci battute dei conduttori ed un susseguirsi di divertenti imitazioni, si commenta la situazione a Milano in vista del ballottaggio del 29-30 maggio, per l’elezione del Sindaco.

Guarda il filmato della diretta (Clicca sull’immagine):

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Intervista a Gabriele Albertini – Tg2 (Rai 2, 26 maggio 2011)

Ai microfoni del Tg2, Gabriele Albertini risponde alle domande sul candidato Sindaco di sinistra, Giuliano Pisapia, e sulla possibilità di rimonta dell’attuale Sindaco Letizia Moratti, dopo i risultati della prima tornata elettorale. “Sono fiducioso come sempre prima dei rigori di una partita ma è quando si tira in porta che si fa Goal” e con questa metafora calcistica riassume le previsioni di voto a Milano.

Clicca sull’immagine per vedere il Servizio:

FOTO TG2 ALBERTINI.jpg

Intervista a Gabriele Albertini – Studio Aperto (25 maggio 2011)

“Mi sembrava giusto e appropriato visto che c’è stata una continuità amministrativa su alcune scelte strategiche della nostra Città” risponde Gabriele Albertini, ai microfoni di Studio Aperto, in merito al sostegno espresso in favore del Sindaco Letizia Moratti, in questi giorni di Campagna Elettorale, che seguono la prima tornata di voto. “L’attuale amministrazione” continua l’ex Sindaco “ha ripreso gran parte dei progetti, uno lo può vedere lei stesso davanti a noi” Albertini si riferisce al Museo del Novecento, che si affaccia su piazza del Duomo dove si svolge l’intervista. “Un progetto” ricorda Albertini “che è partito con il nostro mandato ed è stato continuato e inaugurato dall’attuale amministrazione. Ci sono aree della Città come il Portello, Garibaldi-Repubblica, dove stanno lavorando i più grandi archietetti del mondo, i Bernini e i Brunelleschi di oggi.” Il sostegno alla Moratti nel segno di una continuità nella buona amminstrazione e nella realizzazione di grandi progetti che cambiano in meglio il volto della Città.

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“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)