“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Gabriele Albertini – Gr24 il sole24ore (11 dicembre 2010)

Una vicenda politica tutta milanese ma che funziona da termometro, in queste ore, del quadro politico nazionale, è quella che riguarda Gabriele Albertini che – dopo aver reso pubblica la sua rinuncia all’offerta di candidatura a Sindaco di Milano per il Terzo Polo – conferma a Radio24 il suo “no” ed annuncia che sosterrà Letizia Moratti: “Ho conservato, credo, e vorrei mantenere in seguito, una indipendenza di giudizio, come vorremmo – non solo quando si svolgono ruoli politici ma anche da semplici cittadini – conservare e quindi la mantengo anche se posso esprimere delle critiche verso il mio stesso partito o l’amministrazione uscente o anche me stesso quando mi accade e spesso mi accade di farlo. Io sono però un deputato europeo, Presidente della Commissione Affari esteri in quota Ppe del Pdl, quindi se il candidato del Pdl, come sicuro, sarà Letizia Moratti, io darò il mio appoggio a lei.”GR24 – Ilsole24ore

LA RINUNCIA – 10 dicembre 2010

Rendo nota la comunicazione inoltrata il 6 dicembre 2010 agli onorevoli Gianfranco Fini, Presidente della Camera dei Deputati, Pier Ferdinando Casini, leader del Partito UDC ed il Presidente dell’Api, Francesco Rutelli, concernente la loro proposta di candidarmi a Sindaco di Milano.

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Gabriele Albertini – Un Giorno da pecora (Radio 2 – 8 dicembre 2010)

Milano 8 dicembre 2010 – Dai microfoni di Radio 2, ospite della trasmissione “Un Giorno da Pecora” parla Gabriele Albertini. “Ho scritto in calce alla lettera spedita ai tre destinatari” Albertini si riferisce alla lettera contenente la decisione sull’eventuale candidatura a Sindaco di Milano – inviata la sera di lunedì 6 dicembre a Fini-Casini-Rutelli – “p.s. attendo vostre comunicazioni concernenti il “se” ed il “quando” comunicare ai media la presente. Si tratta, quindi, di un silenzio che considero doveroso nel rispetto degli interessati e che per questo non intendo disattendere” . I conduttori cercano di capire di più ed alla domanda su quando si potrà sciogliere il dilemma “ Certo non potrà durare troppo a lungo questo silenzio” replica Albertini e i conduttori “conquistano” il termine massimo di tre giorni di tempo per rendere noto il contenuto della comunicazione.

Ascolta l’intervento:

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“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)