“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Una proposta per rilanciare l'economia del Nord Italia

La crisi colpisce anche il Nord Italia: in Lombardia, secondo dati Cgil, ci sono 250 mila posti di lavoro a rischio. I settori più colpiti sono quelli dell’edilizia e della metalmeccanica, ma anche il chimico e il tessile risentono del contraccolpo.

Non esistono soluzioni miracolosistiche che permettano di uscire dalla crisi. Esiste però una via che stanno seguendo numerosi Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti: incrementare gli investimenti in opere pubbliche. Un modo per iniettare nuova linfa nel sistema economico e ridare fiato all’occupazione.

Nelle vesti di vicepresidente delle Commissione Trasporti al Parlamento europeo mi sono ampiamente occupato del tema delle infrastrutture. Anche nella prossima legislatura mi impegnerò a sostenere gli investimenti in opere pubbliche indipendentemente dalla commissione cui apparterrò. È la via maestra che aiuterà il Nord a uscire dalla crisi e a sostenere la ripresa dell’Italia intera.

Dalla parte dei bambini clandestini

Stime ufficiali dicono che ogni giorno in Italia entrano circa 20 clandestini minorenni, quelle ufficiose triplicano il numero. Molti di loro sono albanesi e romeni, altri vengono da Egitto, Ghana, Marocco e Nigeria, qualcuno addirittura dalla Palestina e dall’Afghanistan.

Arrivano in Italia a Lampedusa e ad Ancona, e spesso sono vittime di reti criminali che li avviano alla prostituzione o allo spaccio. L’afflusso maggiore di minori clandestini riguarda Milano. Nel 2008 il Comune ne ha collocati 540 nelle comunità ma capita che ci siano 150-200 minori in «lista d’attesa», nel senso che i servizi sociali sono costretti a indirizzarli altrove.

Una proposta: raddoppiamo gli ex-Martinitt, gli istituti che ospitano i minori abbandonati, in modo tale da poter dare accoglienza a tutti i bambini immigrati. Per finanziare l’iniziativa si potrebbe fare appello alla generosità degli ex-ospiti del centro oggi imprenditori di successo come ad esempio il presidente di Luxottica Leonardo Del Vecchio o gli eredi di un altro ex-Martinitt, Angelo Rizzoli senior.

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“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)