“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Per rilanciare la cultura a Milano

Rilanciare la cultura a Milano, un imperativo che rimbalza sulle pagine dei giornali di questi giorni. Si parla della necessità di riscoprire il grande patrimonio artistico del Capoluogo lombardo e di formulare proposte di respiro internazionale per promuoverlo. Tutte idee assolutamente valide, ma si rischia di trascurare gli aspetti pratici, quali, ad esempio, la necessità di costruire “infrastrutture per la cultura”.

Il progetto per la creazione di una Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic) ne è un esempio. Una collezione di libri aperta al mondo, dove consultare le grandi opere della letteratura mondiale, non solo in formato cartaceo ma anche digitale. Durante il mio mandato da sindaco il Comune mise a disposizione un terreno nell’area di Porta Vittoria. Ora il progetto è arrivato alla fase esecutiva, si attendono solo i finanziamenti.

Un’altra proposta per rilanciare la Milano “culturale” è di dotarla di una grande fiera del libro, una vetrina importantissima per la capitale italiana dell’editoria, senza entrare in contrasto con quella che si tiene a Torino.

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“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Per rilanciare la cultura a Milano

Rilanciare la cultura a Milano, un imperativo che rimbalza sulle pagine dei giornali di questi giorni. Si parla della necessità di riscoprire il grande patrimonio artistico del Capoluogo lombardo e di formulare proposte di respiro internazionale per promuoverlo. Tutte idee assolutamente valide, ma si rischia di trascurare gli aspetti pratici, quali, ad esempio, la necessità di costruire “infrastrutture per la cultura”.

Il progetto per la creazione di una Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic) ne è un esempio. Una collezione di libri aperta al mondo, dove consultare le grandi opere della letteratura mondiale, non solo in formato cartaceo ma anche digitale. Durante il mio mandato da sindaco il Comune mise a disposizione un terreno nell’area di Porta Vittoria. Ora il progetto è arrivato alla fase esecutiva, si attendono solo i finanziamenti.

Un’altra proposta per rilanciare la Milano “culturale” è di dotarla di una grande fiera del libro, una vetrina importantissima per la capitale italiana dell’editoria, senza entrare in contrasto con quella che si tiene a Torino.