“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

L'Expo e il terremoto in Abruzzo

Non credo che sia opportuno dirottare i 15 miliardi di euro destinati all’Expo per ricostruire L’Aquila ferita dal terremoto. L’Esposizione è un volano per l’economia lombarda e per l’intero Paese. Soprattutto nella fase di crisi che stiamo attraversando si configura come uno straordinario strumento di ripresa del sistema Italia.

L’Expo 2015 è un investimento a lungo termine, i terremotati invece hanno bisogno di aiuti immediati. La risposta giusta non è cancellare o ridimensionare l’esposizione ma darle nuovi obiettivi.

Il Governo e le istituzioni lombarde e abruzzesi devono sedersi a un tavolo e discutere in che modo sfruttare l’Expo. Una prima proposta è già stata fatta: la SoGe potrebbe farsi carico di raccogliere e custodire il patrimonio artistico, valorizzarlo con mostre e devolvere il ricavato per la ricostruzione.

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“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

L'Expo e il terremoto in Abruzzo

Non credo che sia opportuno dirottare i 15 miliardi di euro destinati all’Expo per ricostruire L’Aquila ferita dal terremoto. L’Esposizione è un volano per l’economia lombarda e per l’intero Paese. Soprattutto nella fase di crisi che stiamo attraversando si configura come uno straordinario strumento di ripresa del sistema Italia.

L’Expo 2015 è un investimento a lungo termine, i terremotati invece hanno bisogno di aiuti immediati. La risposta giusta non è cancellare o ridimensionare l’esposizione ma darle nuovi obiettivi.

Il Governo e le istituzioni lombarde e abruzzesi devono sedersi a un tavolo e discutere in che modo sfruttare l’Expo. Una prima proposta è già stata fatta: la SoGe potrebbe farsi carico di raccogliere e custodire il patrimonio artistico, valorizzarlo con mostre e devolvere il ricavato per la ricostruzione.