Milano, centrodestra al lavoro per le elezioni. L’identikit di Forza Italia per il candidato sindaco: manager, civico, centrista.
L’obiettivo degli azzurri per le future amministrative è seguire il modello Albertini e Moratti. «Vincere con nomi politici è più difficile». Aperta la campagna elettorale con l’evento «Milano torna al centro della scena»
Un candidato civico e una coalizione più ampia. È la ricetta vincente per le comunali 2027 prescritta da Forza Italia. Ieri gli azzurri hanno aperto la loro campagna elettorale con l’evento «Milano torna al centro della scena», a Palazzo Castiglioni, tracciando l’identikit del candidato perfetto e ridisegnando i perimetri della coalizione: per vincere la partita si gioca al centro.
Un civico, qualcuno «che interpreti una sana milanesità, un candidato che sia un manager in grado di gestire questa città e di farla ripartire», spiega il coordinatore regionale Alessandro Sorte, guardando nella palla di vetro: per il futuro di Milano serve un profilo simile agli ex sindaci Letizia Moratti e Gabriele Albertini, visto che entrambi escludono una nuova corsa a Palazzo Marino. «Io non mi rimetterò in gioco», puntualizza Moratti, ora impegnata in Europa. Pieno appoggio però alla posizione degli azzurri. «Serve un civico che sappia interpretare le caratteristiche di una città che è in movimento». «Occorrono persone — aggiunge Albertini — che interpretano il ruolo di governo come servizio e non per servirsene». Un civico, dunque. Posizione opposta a quella di Fratelli d’Italia che ha indicato Maurizio Lupi, il presidente di Noi Moderati, come possibile candidato.
«Ora — precisa Albertini — credo che serva una persona proveniente da altre esperienze». «Se politicizziamo il voto avremo più difficoltà a vincere», sottolinea Sorte, mettendo in evidenza che da ormai vent’anni «il centrosinistra è in vantaggio rispetto al centrodestra». Per questo scegliere un politico potrebbe portare alla sconfitta. «Le decisioni però — precisa Moratti — si prenderanno insieme con la coalizione».
Ed ecco il vero nocciolo della questione: le alleanze. La partita per vincere si giocherà al centro, cercando di mettere insieme i voti di liberali, riformisti e progressisti, delusi dal centrosinistra. «Dobbiamo allargare i perimetri — aggiunge Sorte —. Non è un caso che è qui chi non fa parte del centrodestra». Il riferimento è a Giulia Pastorella, vicepresidente di Azione.
Il leader Carlo Calenda nei giorni scorsi ha rivelato che per le Comunali ci potrebbe essere un suo candidato, andando così a spaccare il centrosinistra. In questo caso sarebbe da capire il posizionamento del partito. Con il centrosinistra? «Sono i nostri interlocutori naturali — spiega Pastorella —, ma in Consiglio comunale spesso abbiamo preso le distanze da alcune posizioni della giunta». E se il centrosinistra sostenesse la candidatura del capogruppo dem al pirellone Pierfrancesco Majorino? «Rimangono le perplessità che ci sono state alle scorse regionali», dove Azione non l’ha sostenuto. Quindi, con il centrodestra, con Lega e Fratelli d’Italia? Complicato. «È per questo che il nostro obiettivo è rafforzare il terzo polo», spiega Pastorella, con la consapevolezza che «il centro è quello che farà vincere l’uno o l’altro schieramento». E il candidato? «Un civico con forte impronta manageriale».