“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

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«Questo volume vuole consegnare alla memoria collettiva
la fotografia dell’evoluzione di Milano nel ventennio che, da
metà anni Novanta al recente passato, ha dato alla città
meneghina una forte spinta creativa e una ritrovata
energia. Crescendo in verticale, ma anche allargando il
proprio apparato radicale di strade sotterranee, Milano ha
guadagnato milioni di metri quadrati dove vivere meglio,
rigenerando rioni appassiti, innestando sull’antico corpo
metropolitano quartieri germogliati ex-novo e riconosciuti
come eccellenze assolute del tempo che stiamo vivendo.
Da Palazzo Lombardia a CityLife, dal nuovo Polo Fieristico
ai diversi centri della cultura: «appare un miracolo, che poi
sparisce nel fare. Perché Milano è così. Non c’è tempo da
impiegare nella contemplazione. Il sapere qui diventa
subito saper fare e perciò fare». Attraverso splendide foto
di oggi e di ieri, e intriganti interviste a chi Milano la vive
ogni giorno, queste pagine ci regalano il ritratto di una città
che, nonostante le difficoltà e i problemi che non mancano, si proietta come
avanguardia di un avvenire
incoraggiante
e luminoso.»

 

Riunione della Commissione AFET

L’On. Gabriele Albertini presiede la Commissione Affari Esteri
Tema All’ordine del giorno: Discussione sul Servizio di Sicurezza Esterno (SEAE)

Assemblea plenaria – Dibattito sulle Relazioni PESC di Albertini e Danjean

Le nuove minacce terroristiche e l’impiego della forza militare europea in Afghanistan e in Iraq pongono la questione del ruolo dell’UE nel mondo.

Oggi mercoledì 10 marzo l’Aula esamina le proposte di Gabriele Albertini, presidente della commissione Esteri, su come rivedere la politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la politica europea di sicurezza e difesa (PESD). Il dibattito si tiene in presenza di Catherine Ashton, Alto Rappresentante europeo per gli Affari esteri. In esame anche il nuovo Servizio di Azione Esterna dell’UE, altra ‘creatura’ del Trattato di Lisbona

Voto alla Commissione Barroso

I deputati esprimeranno il loro voto sulla nuova Commissione europea. Possono eleggere o respingere il nuovo collegio dei commissari che dovrebbe essere in carica per i prossimi cinque anni. I deputati voteranno inoltre una risoluzione su un nuovo accordo di cooperazione tra le due istituzioni (Parlamento/Commissione), nonché sulle risoluzioni presentate dai gruppi politici sulla Commissione.

Assemblea Plenaria

Assemblea Plenaria.
Il Presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, presenterà ufficilamente al Parlamento il nuovo Team di Commissari designati e si discuteranno le priorità dell’azione politica attraverso una relazione presentata dalla Commissione al Parlamento. Il Parlamento sarà tenuto poi ad esprimere con voto l’approvazione o il rigetto della Commissione.

Riunione della Commissione Affari Esteri

Gabriele Albertini presiede la Commissione Affari Esteri con la presenza del Ministro degli Esteri spagnolo. Durante la commissione, discussione sugli emendamenti al Rapporto PESC (Politica Estera e di Sicurezza europea)

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“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

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