“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Expo 2015, a un'anno dall'assegnazione

Un anno fa festeggiavamo l’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano. Oggi ci troviamo a dover far fronte a ritardi preoccupanti. Abbiamo ancora davanti sei anni, un tempo ridotto per mettere in moto una macchina complessa che necessita di infrastrutture, di studi di fattibilità , di progetti definitivi che devono poi diventare esecutivi e di appalti internazionali.

Gran parte di questi dodici mesi se ne è andata in discussioni sulla gestione dell’evento e sulle persone che avrebbero dovuto dirigerlo. Personalmente ritengo che sarebbe stato più opportuno dividere le cariche in base al capitale versato. Palazzo Marino ha partecipato alla Società di gestione per il 20% , come pure la Regione, la Provincia e la Camera di commercio hanno versato ciascuna il 10%, infine il Tesoro ha dato il 40 per cento. Ogni ente avrebbe dovuto essere rappresentato nella Soge in modo adeguato e proporzionale alla presenza nell’azionariato.

L’Esposizione, le cui basi erano state poste quando ero sindaco di Milano, ha rischiato di saltare ed è stata salvata solo grazie all’intervento di Berlusconi, Bossi e Tremonti. Ora non resta che aspettare il 9 aprile quando Lucio Stanca diventerà il nuovo amministratore delegato della Società di gestione per vedere finalmente la macchina dell’Expo prendere l’avvio.

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“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Expo 2015, a un'anno dall'assegnazione

Un anno fa festeggiavamo l’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano. Oggi ci troviamo a dover far fronte a ritardi preoccupanti. Abbiamo ancora davanti sei anni, un tempo ridotto per mettere in moto una macchina complessa che necessita di infrastrutture, di studi di fattibilità , di progetti definitivi che devono poi diventare esecutivi e di appalti internazionali.

Gran parte di questi dodici mesi se ne è andata in discussioni sulla gestione dell’evento e sulle persone che avrebbero dovuto dirigerlo. Personalmente ritengo che sarebbe stato più opportuno dividere le cariche in base al capitale versato. Palazzo Marino ha partecipato alla Società di gestione per il 20% , come pure la Regione, la Provincia e la Camera di commercio hanno versato ciascuna il 10%, infine il Tesoro ha dato il 40 per cento. Ogni ente avrebbe dovuto essere rappresentato nella Soge in modo adeguato e proporzionale alla presenza nell’azionariato.

L’Esposizione, le cui basi erano state poste quando ero sindaco di Milano, ha rischiato di saltare ed è stata salvata solo grazie all’intervento di Berlusconi, Bossi e Tremonti. Ora non resta che aspettare il 9 aprile quando Lucio Stanca diventerà il nuovo amministratore delegato della Società di gestione per vedere finalmente la macchina dell’Expo prendere l’avvio.