“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Milano aperta per ferie

Un contributo dai mille a cinquemila euro ai negozianti che non chiuderanno le saracinesche ad agosto. È la ricetta proposta dal Comune di Milano per evitare la “serrata selvaggia” che si ripete ogni anno nelle settimane ferragostane. L’iniziativa punta a tutelare le categorie più deboli, gli anziani in particolare, e a vivacizzare la città nel cuore dell’estate. Il contributo ai negozianti non sarebbe comunque “a pioggia” ma destinato a lavori di ristrutturazione e manutenzione.

La proposta di Palazzo Marino è sicuramente valida e lo è ancora di più in un anno caratterizzato da una crisi economica che porterà molti milanesi a scegliere di fare vacanze più corte. Ma c’è anche un altro aspetto che va considerato. La serrata agostana risale ai tempi in cui a Milano c’erano le industrie. Ora che sono scomparse la tradizione è rimasta. Risultato: i negozi sono chiusi e, di conseguenza, i cittadini preferiscono andare in vacanza proprio in quel periodo.

Oggi, però, Milano è una città turistica e bisogna tenerne conto. Se davvero vuole essere una città internazionale e tenere il passo con le grandi capitali europee deve essere vitale tutto l’anno, agosto compreso. Incentivare l’apertura dei negozi è quindi un valido impulso che può innescare un circuito virtuoso che renda la città più a misura di cittadino e di turista.

home_vertical

“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Milano aperta per ferie

Un contributo dai mille a cinquemila euro ai negozianti che non chiuderanno le saracinesche ad agosto. È la ricetta proposta dal Comune di Milano per evitare la “serrata selvaggia” che si ripete ogni anno nelle settimane ferragostane. L’iniziativa punta a tutelare le categorie più deboli, gli anziani in particolare, e a vivacizzare la città nel cuore dell’estate. Il contributo ai negozianti non sarebbe comunque “a pioggia” ma destinato a lavori di ristrutturazione e manutenzione.

La proposta di Palazzo Marino è sicuramente valida e lo è ancora di più in un anno caratterizzato da una crisi economica che porterà molti milanesi a scegliere di fare vacanze più corte. Ma c’è anche un altro aspetto che va considerato. La serrata agostana risale ai tempi in cui a Milano c’erano le industrie. Ora che sono scomparse la tradizione è rimasta. Risultato: i negozi sono chiusi e, di conseguenza, i cittadini preferiscono andare in vacanza proprio in quel periodo.

Oggi, però, Milano è una città turistica e bisogna tenerne conto. Se davvero vuole essere una città internazionale e tenere il passo con le grandi capitali europee deve essere vitale tutto l’anno, agosto compreso. Incentivare l’apertura dei negozi è quindi un valido impulso che può innescare un circuito virtuoso che renda la città più a misura di cittadino e di turista.