“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Sul 25 aprile

Partecipare o no ai festeggiamenti del 25 aprile? Questa la domanda che si stanno ponendo il premier Berlusconi e il sindaco Moratti. Intanto, gli ambienti dei centri sociali milanesi e della sinistra antagonista, con minacce più o meno velate, suggeriscono al presidente del Consiglio di non partecipare alle manifestazioni di piazza.

Invito entrambi a non farsi intimorire dalle minacce dei facinorosi di sinistra. La festa della Liberazione è di tutti, non solo di una parte politica.

Come ho già avuto occasione di dire, il primo cittadino del capoluogo della Lombardia non può mancare alla manifestazione di Piazza Duomo. Personalmente ho sempre partecipato: va ricordato che Milano è medaglia d´oro della Resistenza e capitale della Guerra di Liberazione. Penso inoltre che quest’anno anche Silvio Berlusconi, leader indiscusso dei moderati italiani dopo il battesimo ufficiale del Pdl, debba prendere parte alla celebrazione.

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“Dei tre cavalli che corrono per Palazzo Marino, Albertini sembra il meno interessato alla gara. Mi ricorda Ribot, che a prima vista nessuno avrebbe dato come vincente, non avendo l’aspetto del grande galoppatore di classe; che quando veniva accompagnato al paddock per essere mostrato al pubblico osannante e girava con gli altri cavalli si vedeva chiaramente che era infastidito da tanto clamore e da tanta attenzione. Ribot appariva quasi neghittoso e mostrava una certa insofferenza per questa esibizione. Poi scendeva sulla pista, correva da par suo, vinceva con tre lunghezze di distanza e se ne andava ancora più seccato di prima tra le acclamazioni della folla” Indro Montanelli (maggio 1997)

“Quest’uomo dall’apparente remissività, persino umile, che mai alzerebbe la voce o pesterebbe il pugno sul tavolo, di un’ingenuità quasi fanciullesca – ricordate quando si mise in mutande alla sfilata di Valentino? – è un duro che si spezza ma non si piega né tanto meno si impiega” Indro Montanelli (aprile 2001)

Sul 25 aprile

Partecipare o no ai festeggiamenti del 25 aprile? Questa la domanda che si stanno ponendo il premier Berlusconi e il sindaco Moratti. Intanto, gli ambienti dei centri sociali milanesi e della sinistra antagonista, con minacce più o meno velate, suggeriscono al presidente del Consiglio di non partecipare alle manifestazioni di piazza.

Invito entrambi a non farsi intimorire dalle minacce dei facinorosi di sinistra. La festa della Liberazione è di tutti, non solo di una parte politica.

Come ho già avuto occasione di dire, il primo cittadino del capoluogo della Lombardia non può mancare alla manifestazione di Piazza Duomo. Personalmente ho sempre partecipato: va ricordato che Milano è medaglia d´oro della Resistenza e capitale della Guerra di Liberazione. Penso inoltre che quest’anno anche Silvio Berlusconi, leader indiscusso dei moderati italiani dopo il battesimo ufficiale del Pdl, debba prendere parte alla celebrazione.