Intervista a Gabriele Albertini sul Servizio Esterno Europeo (Gr Parlamento)

Il Trattato di Lisbona prevede l’ istituzione del Servizio di Azione Esterna dell’ Ue con lo scopo di migliorare l’ impatto, la visibilità e la coerenza della politica estera europea.
Ma di cosa si tratta?
Il SEAE è un nuovo corpo diplomatico al servizio dell’ Alto Rappresentante nonchè Vicepresidente della Commissione Europea – carica che costituisce un’altra novità introdotta dal Trattato e oggi impersonificata dalla Baronessa inglese Lady Ashton. Questo doppio ruolo, così pensato, ha lo scopo di eliminare la duplicazione di competenze tra il Consiglio dell’ Unione (l’ organo che riunisce i ministri dei vari Stati dell’ Unione e i relativi commissari, competenti per materie di riferimento) e la Commissione europea (l’ organo esecutivo dell’ Unione), dando così una voce unica, organica e coerente, alla politica estera europea.
In tale conesto il SEAE verrebbe ad essere il vero e proprio strumento di azione, finalizzato alla realizzazione efficace di una siffatta politica estera.
Ma nella pratica, da chi è costituito questo nuovo corpo diplomatico, quale sarà la sua struttura e quali sono le modalità di azione, all’interno del complesso panorama europeo?
Il quesito non è di facile risposta e oggi in Europa siamo in una fase di dialogo e trattative, al fine di poter fornire le soluzioni più adeguate. Il Parlamento Europeo, in particolare la Commissione Affari Esteri, ha un ruolo fondamentale nella vicenda: il Servizio di Azione Esterna non può essere costituito senza il suo consenso ed il Parlamento esercita un’ azione di controllo sullo stesso.
Il Presidente della Commissione Esteri, Gabriele Albertinil, intervistato da Gr Parlamento dice la sua…

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