Un anno fa festeggiavamo l’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano. Oggi ci troviamo a dover far fronte a ritardi preoccupanti. Abbiamo ancora davanti sei anni, un tempo ridotto per mettere in moto una macchina complessa che necessita di infrastrutture, di studi di fattibilità , di progetti definitivi che devono poi diventare esecutivi e di appalti internazionali.
Gran parte di questi dodici mesi se ne è andata in discussioni sulla gestione dell’evento e sulle persone che avrebbero dovuto dirigerlo. Personalmente ritengo che sarebbe stato più opportuno dividere le cariche in base al capitale versato. Palazzo Marino ha partecipato alla Società di gestione per il 20% , come pure la Regione, la Provincia e la Camera di commercio hanno versato ciascuna il 10%, infine il Tesoro ha dato il 40 per cento. Ogni ente avrebbe dovuto essere rappresentato nella Soge in modo adeguato e proporzionale alla presenza nell’azionariato.
L’Esposizione, le cui basi erano state poste quando ero sindaco di Milano, ha rischiato di saltare ed è stata salvata solo grazie all’intervento di Berlusconi, Bossi e Tremonti. Ora non resta che aspettare il 9 aprile quando Lucio Stanca diventerà il nuovo amministratore delegato della Società di gestione per vedere finalmente la macchina dell’Expo prendere l’avvio.
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